|
Gran parte delle operazioni possono essere condotte solo se la rete è sempre funzionale: la formula magica del business è 24x35x365, e ogni minuto di inattività della rete causa immediate perdite economiche. Ecco perchè accanto a nuovi sistemi di protezione, il salvataggio e il recupero dei dati dannegiati è un business sempre più importante. In pochi anni le spese medie sostenute dalle aziende per un piano di disaster recovery sono lievitate: dal 3 al 6 per cento dell'intero budget dedicato all'Information Technology, con punte del 10 per banche e società finanziarie.
effettuato su vari tipi di supporto (nastro o disco) trasportati manualmente (come fanno molte piccole aziende) o duplicati a distanza: comunque custoditi in locali sicuri, lontani dalla rete centrale per proteggerli da eventuali danni. Nel New Jersey è un attività fiorente, e non è un caso che molte aziende di New York, paralizzate dopo l'11 settembre, siano riuscite a riavviare i lavori in tempi brevi, trasferendosi temporaneamente nel vicino Garden State.
ll punto critico non è tanto come garantire la protezione dei dati, nè la rapidità di archiviazione, richiamo e consultazione. I grattacapi veri vengono dalla sincronizzazione dei dati. Fare una copia esatta di tutte le informazioni contenute in una rete aziendale ne presupporebbe la staticità: ma la rete è sempre attiva, dati e informazioni continuamente modificati nel tempo.
Come fare una foto di gruppo con gente che va e viene in continuazione. Diventa essenziale, allora, assegnare gerarchie e priorità per alcuni tipi di dati (per esempio, transazioni in corso, prodotti e servizi, supporto operativo). E su questo si è concentrata la ricerca negli ultimi anni, portando all'ottimizzazione dei software che gestiscono gli archivi remoti: secondo la società di ricerca e consulenza Gartner, entro il 2005 oltre l'80% dei dati aziendali nel mondo sarà contenuto in sistemi di storage di rete. [continua...]
|
|
|
|
|
|