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È la riforma del lavoro voluta dal governo Renzi. Introduce il contratto a tutele crescenti che è a tempo indeterminato ma cancella l'articolo 18, cioè il diritto di reintegro in caso di licenziamento ingiustificato, concedendo invece un indennizzo che nei primi tre anni è proporzianale al periodo di lavoro trascorso in azienda. Più passano gli anni più il licenziamento diventa economicamente gravoso per l'azienda.
GLI INCENTIVI
Per tutto il 2015 la legge di stabilità prevede uno sgravio economico per le imprese che assumono o regolarizzano un dipendente con il contratto a tutele crescenti. Lo Stato si fa carico dei contributi pensionistici da versare all'Inps per un periodo di 36 mesi e fino a un limite massimo di 8.060 euro.
I CONTROLLI
Il Jobs Act introduce lo stop alle dimissioni in bianco, il demansionamento per ragioni produttive, congedi parentali fino a sei anni, controlli più liberi su telefonini e tablet aziendali, la soppressione dei co.co.co, associazione in partecipazione e job sharing.
LA NUOVA CASSA
L'uso della cassa integrazione - ordinaria e straordinaria - è esteso alle aziende sopra i cinque dipendenti e agli apprendisti. Sarà concessa al massimo per 24 mesi in 5 anni, mentre oggi attraverso le proroghe, era possibile arrivare a 7 anni. Dal 2017 scomparirà la cassa in deroga e anche la possibilità di usarla "a zero ore", senza trascorrere neppure on'ora in azienda. Sarà istituito un sistema bonus-malus: più un'azienda utilizza la cassa integrazione, più dovrà pagarla per rimpilguarla.
RICOLLOCAZIONE
Viene istituito il contratto di ricollocazione: se un'agenzia per il lavoro pubblico o privata riesce a trovare un posto a una persina disoccupata riceve dallo Stato un voucher che va dai 1.500 a 4.000 euro a seconda della complessità della situazione della persona da ricollocare.
L'AGENZIA
L'ANPAL è la nuova agenzia nazionale per il lavoro che coordinerà le attività per le politiche attive, prima in carico al ministero del Lavoro. Resta in piedi l'impianto di gestione delle stesse politiche, affidato alle Regioni ed ai centri per l'impiego, ma le agenzie private saranno poste in diretta competizione con quelle pubbliche.
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